La sua è una storia d’altri tempi che potremmo definire romantica ma al contempo colma di idee, progetti e investimenti imprenditoriali. Un premio, quello consegnato nella Sala Rossa del Comune di Torino dal Sindaco Stefano Lo Russo e dalla presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo, che vuole ringraziare – attraverso una pergamena- coloro I quali si sono distinti per le grandi capacità di realizzare progetti che danno speranza e futuro a tanti giovani, da parte di personaggi di spicco che si sono messi in mostra nella città di Torino, nel realizzare progetti che aiutano a crescere dal punto di vista economico e sociale. Tra questi personaggi c’è anche chi si è distinto per un atto di coraggio, salvando la vita a una bambina caduta dal balcone di casa, oppure cercando di portare in salvo un uomo scivolato nel Po. Sono alcune tra le dieci persone che non fanno rumore, che non si esibiscono con squilli di tromba, ma più semplicemente fanno del bene senza pretendere quelle luci che abbagliano e costruiscono eroi che poi vengono dimenticati. E allora, soprattutto chi scrive di cronaca in una quotidianità sempre piu’ proiettata a dare notizie di brutture umane e sociali, è importante dare il giusto spazio a chi il bene lo fa in silenzio come anime leggere che incontri per strada e non vogliono nulla. Angeli che sembrano fuori dal tempo in cui viviamo, ma che esistono e non appaiono, come Mattia Aguzzi che salvò la vita alla piccola Frida caduta dal quinto piano o come Alessandro Bulgini premiato per l’impegno civico con Flashback, oppure, come Rasel Miya Md che cercò di salvare un uomo caduto nel Po, mentre gli altri guardavano e facevano selfie. E, in tutto questo vivere il bene, come dicevamo prima ci sono personaggi come Attilio Marchelle, l’hair – stylist che negli anni ’60 imparò il mestiere di barbiere nel paese in cui è nato in provincia di Rovigo, e in seguito, proprio a Torino, ha fondato il proprio marchio con il quale ha favorito l’insegnamento professionale di molti giovani parrucchieri. E oggi, a distanza di tanti anni, il buon Attilio Marchelle sembra quasi rivivere un film, il racconto della sua vita, il raggiungimento di obiettivi che forse neanche lui stesso aveva pensato di potere realizzare. Narrazioni da favola che sembrano uscire dal libro cuore, ma che si identificano come realtà ed esempi da seguire. Ed è bello, anche per noi che scriviamo, potere trasmettere momenti di informazione, emozione che si rivolge all’essere umano e alle sue gesta da imitare. Sono storie di vita, attimi che si infiltrano nel cuore e poi si soffermano nella mente, per ricordare ciò che non deve mai essere dimenticato.
Salvino Cavallaro